L’EMOZIONE: FUOCO DEL CAMBIAMENTO

Abbiamo sentito tutti parlare degli incendi in Australia durante il 2019-20: eventi che, nonostante la loro degenerazione, fanno parte del ciclo naturale estivo di alcune foreste (soprattutto americane e australiane) e che sono fondamentali per il loro mantenimento e la loro rigenerazione.
La natura ci insegna ancora una volta che il cambiamento è vita, è mantenimento della vita stessa. Anche quando non lo comprendiamo, anche quando ci fa paura. E proprio come la natura stessa di un’emozione, la presenza di questi incendi, permette di liberarsi dal vecchio e da quello che non serve più, lasciando spazio al nuovo.

L’incendio come l’emozione

Alcune foreste come quelle australiane fatte di eucalipto e di bush (alberi e arbusti ricchi di oli e resine che aumentano la loro combustione) sono nate per bruciare: gli incendi servono a migliorare il proprio stato di salute e la loro biodiversità. Distruggono ciò che è vecchio permettendo alla vegetazione di rigenerarsi. Allo stesso modo, gli esseri umani utilizzano le emozioni per fare spazio al nuovo e avere così la possibilità di agire con rinnovata vitalità. Non a caso l’etimologia del termine emozione, dal latino e-movere, significa proprio “trasportare fuori, smuovere, scuotere”: ogni emozione esiste dentro di noi per predisporci all’azione; parla di noi, a noi stessi e agli altri, sia che ne siamo consapevoli, sia che non lo siamo.

Gli incendi emotivi

Questi “incendi” emotivi che ci ritroviamo a vivere, siano essi un pianto, un momento di stupore o di rabbia rappresentano la salvezza e il rinnovamento del nostro equilibrio emotivo e psicologico.
Ma nell’animo umano cosa brucia? Cosa cambia forma per lasciare spazio al nuovo? Le risposte sono infinite: noi stessi o una nostra parte, l’immagine che abbiamo di noi o quella che noi abbiamo degli altri, i nostri irrisolti, le nostre ferite, le nostre convinzioni e così via. L’emozione, se lasciata agire con consapevolezza, permette di cambiare, di lasciarci stupire dalla vita e da noi stessi. Al contrario, se negata, ignorata o celata, ne diventeremo succubi e schiavi, fino a perdere contatto con noi stessi.
Le nostre emozioni contraddistinguono i momenti importanti della nostra vita. Ci dicono chi siamo. Provare a nasconderle significa negare noi stessi.

Quindi, prendendo spunto da questi sani incendi che permettono alle foreste di rigenerarsi, di cambiare e di vivere, possiamo imparare ad accogliere il fuoco del cambiamento per lasciare spazio alle nostre emozioni.
Accettare chi siamo, così come siamo, tanto nella luce quanto nell’ombra, è il primo passo per rigenerarci. Impariamo dalla natura e da quelle foreste la saggezza intrinseca della distruzione: il rinnovamento.

Lascia un commento