IL PRIMO CHAKRA

Il primo chakra principale, chiamato Muladhara, dal sanscrito “radice”, rappresenta le fondamenta di tutto il nostro sistema energetico. È il nostro diritto fondamentale di esistere e di occupare uno spazio. Non a caso si trova all’altezza del perineo, dove poggiamo quando ci sediamo. È legato al rapporto con la nostra famiglia d’origine, nonché agli elementi provenienti dalla terra e necessari alla nostra sopravvivenza: il cibo con cui ci nutriamo e ciò che percepiamo attraverso i cinque sensi (acqua, aria, suoni, gravità ecc.).
È quest’energia, legata all’elemento Terra, che ci radica nel mondo fisico attraverso nutrimento, famiglia e confini.

Dobbiamo immaginare il corpo come la forma solida, l’edificio, della nostra coscienza: sono le fondamenta a stabilirne la struttura, se sarà stabile, solido, resistente o inconsistente, inaffidabile, fragile. Un danno a questo chakra (traumi, violenze e/o abusi), infatti, può mettere a repentaglio l’intero sistema.

COME E QUANDO SI SVILUPPA IL PRIMO CHAKRA?

Nella pancia di nostra madre: per nove mesi siamo in connessione totale e profonda con il suo corpo. Ogni emozione, ogni sensazione, ogni movimento arriva… Il corpo di nostra madre è la nostra prima casa, il nostro primo terreno. Tale ambiente impatta su chi siamo e sulla nostra pretesa all’Essere. Se l’utero in cui ci troviamo è rigido, impareremo a contrarci. Se nostra madre è abituata a vivere in pace e armonia, l’ambiente uterino sarà pieno di sostanze chimiche in coerenza con tale realtà.

Altrettanto fondamentale è l’ambiente familiare in cui cresciamo. Nei primi mesi di vita viviamo in uno stato di fusione con il mondo, che si conclude quando impariamo a camminare. Ovvero, fino al momento in cui creiamo le strutture base per esplorare il mondo con i sensi (secondo chakra) e con il movimento (terzo chakra).
Quando siamo neonati e le nostre necessità sono soddisfatte, cioè quando i riflessi del nostro corpo (ad esempio il pianto) procurano sollievo (come cibo, calore, conforto), creeremo le basi per relazionarci al mondo con fiducia
Quando, invece, i nostri bisogni non sono soddisfatti, svilupperemo sfiducia e dissociazione rispetto al mondo esterno: impareremo a non dare importanza ai nostri bisogni, a ignorarli e/o a percepire il mondo come ostile.

L’ENERGIA OPPOSTA DEL PRIMO CHAKRA: LA PAURA

Nutrimento, connessione con la madre terra e presa di cura di noi stessi, stanno tutte alla sopravvivenza: il minimo indispensabile di cui abbiamo bisogno per(iniziare avivere. Quando questa “base” è minacciata, la paura inizia a dominare tutte le funzioni della nostra coscienza.
Il problema vero si presenta quando, senza rendercene conto, entriamo in uno stato di allerta e di paura perenne. Una persona cresciuta in un ambiente pieno di pericolo sarà abituata a vivere in questo stato, perché sarà l’unico modo per sentirsi davvero al sicuro.

La paura, l’energia opposta a quella del primo chakra,è un’avversaria sacra. E solo quando la riconosciamo come tale, diventiamo in grado di controllarla e oltrepassarla. Le fondamenta diventano solide mano a mano che diventiamo abili ad affrontarla: da dove arriva? A cosa mi serve? Dove e come si colloca nel mio corpo? Ho voglia di scappare o nascondermi? Mi sento arrabbiato o paralizzato? Ognuno avrà le sue risposte, il suo modo di percepirla. Ognuno avrà il suo modo di affrontarla, chi imparando a prendersi cura di sè, chi dedicandosi alle arti marziali o all’arte della comunicazione.

PERCHè è COSì IMPORTANTE IL RAPPORTO CHE ABBIAMO CON IL NOSTRO CORPO?

Fino a che non abbiamo cura e responsabilità del nostro corpo, del nostro Essere e dello spazio che occupiamo, tutti gli altri chakra ne risentiranno. 
Possiamo immaginare il sistema energetico come un insieme di vasi comunicanti contenenti energia (la fisica quantistica, tra l’altro, dimostra che tutto lo è): quando “manca” o è “bloccata” nei chakra inferiori, ve ne sarà una maggiore concentrazione in quelli superiori. Più questi diventano forti, più riusciremo a evitare le nostre sensazioni. Non saremo in grado di accorgerci quanto abbiamo fame o bisogno di dormire. Il corpo cercherà, attraverso continue malattie, di comunicare con noi. Non saremo in grado di interpretare le nostre emozioni. Saremo ipervigili a ciò che accade fuori, alla costante ricerca di connetterci all’esterno e in costante allerta verso il pericolo che arriva da fuori. Insomma, un vero inferno.

La cosa più importante, quindi, per riequilibrare il proprio primo chakra, e di conseguenza il nostro sistema, è affermare la propria fisicità. Come? Andate a correre, fatevi un bel bagno caldo, trovate una brava/o massaggiatrice/tore e andateci una volta a settimana (per tutto il tempo necessario), occupatevi della vostra casa, prendetevi cura del vostro corpo ed esploratelo con dolcezza e rispetto. Ascoltate il vostro corpo e costruiteci una relazione! È possibile e magnifico. E, soprattutto, ognuno di noi possiede già il necessario per farlo. Basta solo un pizzico di coraggio e voglia di stare meglio.

LIBERTà: AVERE UNA FORMA E ACCETTARE I PROPRI CONFINI.

Ciò che rende reale e concreta la manifestazione del nostro Essere è la consapevolezza (e la conseguente dichiarazione) dei nostri confini: “io finisco qui”, “mi sento abbastanza…” sazio, dissetato, amato, usato, stanco, desirato…. Se ne fossimo sprovvisti saremmo ancora dei neonati in balia del mondo.

Da qui sorge spontanea una domanda: come faccio ad accettare, conoscere e rispettare i miei confini? Posso assicurarvi che ognuno possiede il proprio modo. Basta scoprirlo. Se accettiamo e cooperiamo con le nostre limitazioni, l’energia aumenta e si espande, insieme alla nostra consapevolezza, per predisporci al cambiamento. È in questa dimensione che conosciamo la vera libertà.
Il discorso è simile a quello fatto per la paura: affrontiamo e conosciamo noi stessi solo quando riconosciamo i nostri limiti e confini. Per manifestarci dobbiamo accettare chi siamo, nel bene e nel male. Senza remore, senza giudizi. Con rispetto e onestà. Libertà è aderire a chi siamo.

Fonte: Anodea Judith; Il libro dei chakra; Il sistema dei chakra e la psicologia; Neri Pozza Editore, Vicenza

Di Margherita Sartori
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2 risposte a “IL PRIMO CHAKRA”

  1. Ciao
    Sono Simonetta.Sto prendendo sempre più consapevolezza e sto lavorando sulla paura e sui blocchi che non mi permettono di evolvere ulteriormente.
    Mi interessa molto ciò che ho letto, mi interessa il riequilibrio dei Chakra. Tienimi informata sui seminari che organizzerài. Grazie 🙏

    1. Ciao Simonetta,
      spero che l’articolo ti abbia dato buoni spunti per i tuoi lavori e le tue consapevolezze.
      Se sei interessata al mondo dei chakra possiamo sentirci per un trattamento reiki. Inoltre, la Scuola con cui collaboro (SIO – Scuola di Ipnosi Olistica) organizza corsi di reiki di primo, secondo, terzo livello e maestrato.
      Sentiamoci senza impegno.
      Cordialmente, Margherita Sartori
      331 52 97 314

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