LA STORIA DELL’IPNOSI

I passi più importanti di questa disciplina: breve storia dell’ipnosi

PERIODO MAGICO

Già Migliaia di anni fa si comprendeva che uno stato di profondo rilassamento era utile per favorire la guarigione spontanea di malesseri fisici ed emotivi.
Durante il periodo magico della storia dell’ipnosi, i sacerdoti dell’antico Egitto e gli sciamani di popoli primitivi di tutto il mondo praticavano forme di “ipnotismo” per guarire le persone, attuare cambiamenti e svolgere operazioni. Le persone venivano indotte in un “sonno magico” che permetteva di vivere esperienze al limite tra il sogno e la realtà.

Storia dell’Ipnosi e del MAGNETISMO

Con l’avvento di Franz Anton Mesmer (1734-1815) tale tecnica assume una natura più scientifica: secondo la teoria mesmeriana esiste un “fluido vitale” in tutto l’universo, che, a seconda delle sue concentrazioni in un corpo, può essere controllato. Curare un corpo significa riequilibrare tale flusso energetico per riportarlo verso uno stato di armonia ed equilibrio. Questo avverrebbe indirizzando un flusso magnetico (da qui il termine Magnetismo o “Mesmerismo”) proveniente da una calamita (Magnetismo minerale) o dall’imposizione e lo sfregamento delle mani del “magnetizzatore” (Magnetismo animale). Più il “magnetizzatore” è potente, più l’effetto sarà efficace.

Inizialmente queste pratiche non furono riconosciute dal mondo scientifico. Solo nel 19° secolo, viene coniato il termine “ipnosi” dal medico inglese James Braid. Al quale si deve il primo importante ribaltamento del concetto di mesmerismo: il fenomeno dell’”ipnotismo” si spiegherebbe, infatti, dalla concentrazione (mentale) che la persona pone su un’idea o un oggetto.

Da qui in poi cresce sempre più l’interesse in ambito psicologico del fenomeno ipnotico. Infatti, Sigmund Freud inizialmente utilizzava gli stati di coscienza per risolvere e curare nevrosi. Anche se, in seguito, si concentrò sulla psicologia dinamica e le libere associazioni.

IPNOSI MODERNA

Con l’avvento delle tecniche e gli studi di Milton Erickson, nel 20° secolo, nasce l’ipnosi moderna. Secondo questo nuovo paradigma, il motore dell’azione non è più delegato all’ipnotizzatore, bensì al soggetto. Egli si mette in gioco e decide di entrare in maniera attiva nella relazione con se stesso. L’ipnotizzatore ha il compito di osservare i minimi segnali non verbali e inconsci della persona, per coinvolgere e mettere in comunicazione la sua parte inconscia con quella logica.
Si deve inoltre a Erickson il concetto di everyday hypnosis: egli afferma e dimostra che lo stato di “ipnosi” non è altro che uno stato di coscienza, uno stato mentale di profonda concentrazione, in cui entriamo circa ogni 90 minuti; riuscendo a togliere, in parte, quel velo mistico ancora troppo spesso associato a questa disciplina.

Ad oggi, l’ipnosi, se pur mantiene un velo di mistero e di scetticismo, è utilizzata in ambito medico, psicologico e relazionale. Tale tecnica è utilizzata in operazioni chirurgiche, per oltrepassare traumi e per migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri.